domenica 4 novembre 2012

Le "Madeleines"

…dotatevi di stampo per madeleines: è così fascinoso e indiscutibilmente chic! Fa molto “printemps à Paris” ed inoltre ci rimanda a ricordi letterari proustiani. La Madeleine è quel dolce che solletica, secondo Marcel Proust, la memoria involontaria e fa tornare bambini. …senza contare che il risultato finale è così buono e goloso che non potrete più farne a meno…



Ingredienti:
100 gr di burro
la buccia grattugiata di 1/2 limone non trattato
70 gr di miele d’acacia
2 uova grandi
120 gr di farina 00
30 gr di zucchero
1 cucchiaino di lievito per dolci vanigliato
1 pizzico di sale
Mezza bacca di vaniglia
Zucchero a velo vanigliato per la spolverata finale

Procedimento:
Sbattete leggermente le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Non dovete montarle, semplicemente dovete fluidificarle e farle “schiumare” un pochino. Nel frattempo in un pentolino sciogliete il burro con il miele e lasciate raffreddare. Incidete la bacca di vaniglia nel senso della lunghezza e con la punta di un coltello, raschiatene l’interno per grattare via i semini. Fateli scivolare nel burro tiepido e lasciate riposare. Aggiungete il tutto al composto di uova mescolando bene e alternandolo con la farina (setacciata insieme al lievito). Questo impasto deve riposare in frigorifero almeno 3 ore: è fondamentale per permettere in cottura la formazione della caratteristica “gobba” che le madeleines , per definirsi tali, debbono avere.  

Con un cucchiaino prelevate una piccola quantità di impasto e deponetela nell’incavo dell’impronta a conchiglia: basterà riempirlo a ¾ perché questi dolcetti lieviteranno parecchio. Portate il forno a 200°; quando sarà caldo, infornate e dopo 7-8 minuti abbassate la temperatura a 160° e completate la cottura per altri 5 -6 minuti. Anche questo passaggio a due temperature è essenziale per dare alle madeleines la giusta forma e la giusta consistenza. Tra un’infornata e l’altra, riponete l’impasto in frigorifero. Con questa dose otterrete circa una ventina di dolcetti.

Quando saranno ben fredde, spolverizzatele con lo zucchero a velo vanigliato.
Dopo averle mangiate, vi sentirete subito molto colti!...

“Ma nello stesso istante in cui il liquido al quale erano mischiate le briciole del dolce raggiunse il mio palato, io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me. Una deliziosa voluttà mi aveva invaso, staccata da qualsiasi nozione della sua causa. Di colpo aveva reso indifferenti le vicissitudini della vita, inoffensivi i suoi disastri, illusoria la sua brevità, agendo nello stesso modo dell’amore, colmandomi di un’essenza preziosa: o meglio, quell’essenza non era dentro di me, IO ero quell’essenza. Avevo smesso di sentirmi mediocre, contingente, mortale. "
trad. da [...] Marcel Proust, À la recherche du temps perdu. Du côté de chez Swann, 1913.


...j'adore!

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